La fattura elettronica cambia in maniera costante non solo in Italia, ma in tutta Europa e anche nel Mondo. Quello che cambia sono i processi, le specifiche tecniche e anche le normative a cui bisogna sottostare per riuscire a rispettare gli adempimenti imposti. Non esiste uno standard universale, questo è il motivo per cui si assiste a una netta frammentazione a livello europeo e mondiale.
Ogni paese presenta le proprie leggi e tecniche e i contribuenti devono adeguarsi. Certo, si tratta di un quadro generale difficile da gestire, soprattutto nel caso in cui ci si trova a fare affari con l’estero. Per riuscire a ridurre la complessità della gestione della fattura elettronica occorre chiedere il supporto di esperti che possa guidare le aziende.
Europa e Mondo
Al momento sono veramente molti i cambiamenti che la fattura elettronica sta subendo in tutto il mondo. Ad esempio sono state ufficializzate le partenze di alcuni regimi obbligatori B2B, per cui si prevede l’introduzione, in Polonia nel 2024, in Serbia nel 2023 e in Francia nel 2024 e a seguire tutte le altre nazioni europee.
Il quadro non è certo diverso in tutto il resto del Mondo, dove vi è altrettanta differenza. Ad esempio in Giappone l’obbligo di e-fattura B2B è previsto per il 2023 mentre gli Stati Uniti hanno già iniziato una prima fase di test, esattamente come in Cina, dove sono partiti dei progetti pilota sperimentali.
Alcuni problemi pratici
Con una tale varietà di applicazioni non mancano ovviamente i problemi pratici, soprattutto per le aziende che devono emettere fattura elettronica verso paesi esteri. Innanzitutto, le informazioni che vengono inserite nelle e-fatture, devono essere presenti sul documento seguendo le regole del Paese che la riceve. Occorrerebbe in alcuni casi riuscire ad elaborare delle competenze specifiche e non è certo semplice.
Altro problema tecnico è che le aziende spesso presentano tra loro una certa frammentazione applicativa e questo porta con sé grandissime difficoltà gestionali. Uno dei problemi più frequenti, si presenta, ad esempio nell’archiviazione, che rileva spesso delle anomalie dei file.
Insomma, sarebbe auspicabile riuscire ad armonizzare gli strumenti di fatturazione elettronica per semplificare il lavoro di tutti, esattamente come succede in Italia con piattaforme come fatturapro.click.
Gli strumenti che vanno incontro alle aziende
RIuscire a ridurre le diversità e quindi le complessità non è certo semplice, occorre una sorta di presa di coscienza da parte delle imprese. Le aziende potrebbero ad esempio, procedere a un investimento interno per creare un framework standard non personalizzato.
Il tutto per andare a creare un perimetro standardizzato per rendere più semplice la customizzazione necessaria. Per intervenire in questo modo, la soluzione che risulta essere più rapida da seguire, comoda e molto semplice è l’outsourcing, con service provider specializzati che vanno di pari passo con le evoluzioni tecniche e normative.
Così facendo le aziende dovranno preoccuparsi solo di procedere a standardizzazione dei sistemi al fine di offrire una base di partenza per rendere tutto molto più semplice. Un piccolo tassello per contrastare la complessità che è di intralcio alle operazioni degli stati in termini fiscali.
Fatturazione elettronica e raccomandazioni del parlamento europeo
Nell’iniziativa 2020/2254(INL) del 28 settembre 2021 si sono aperte due raccomandazioni: la C1 e la C2. La prima parla dell’introduzione obbligatoria della e-fattura entro il 2023 in tutta l’Europa, mentre nella seconda si raccomanda di colmare il divario IVA presente tra gli stati dell’Unione.
La prima raccomandazione ha lo scopo di rendere l’utilizzo della e-fattura molto più semplice, con una netta riduzione dei costi. Invece, per la Raccomandazione C2 si parla della riduzione del divario IVA tra stati dell’Unione. Queste è sostenuta dal rilancio dell’iniziativa del regime definitivo, l’estensione della piattaforma OSS da B2C a B2B e la segnalazione online dei dati per il commercio al di fuori dell’Unione.
Pratiche che dovrebbero entrare in vigore, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.Ancora aperte, invece, sono le consultazioni per quello che riguarda l’uniformità dell’IVA. Trovare un accordo su tale argomento, non è semplice come si possa pensare, per questo si crede che in effetti ci vorrà ancora del tempo per riuscire a trovare un accordo che sia quello ottimale per tutti gli stati membri.