Novembre 22, 2024

Centocelle è la seconda area archeologica di Roma, dopo il Colosseo – Foro Romano, ma il parco è stato dichiarato non sicuro per colpa della contaminazione nel terreno. Le guide che portano in giro i turisti alla scoperta delle meraviglie di Roma, spesso non si fermano al Parco di Centocelle, anche se vanta più di 120 ettari di forte interesse storico. Nella periferia est della capitale, Centocelle è un parco archeologico davvero ricco dove si possono trovare resti di duemila anni fa, i quali fanno capire com’era la vita nell’era più spendente per la città. Tra le molte attrazioni, nel parco di Centocelle troviamo una villa imperiale appartenuta alla madre dell’imperatore Costantino con una piscina termale e alloggi per i cavalieri dell’imperatore, chiamati centum cellae, da qui il nome del quartiere.

Insomma, un’area davvero molto interessante dal punto di vista archeologico, soprattutto perché ci sono molti altri resti da dissotterrare. Tutto ciò però verte in uno stato di abbandono pietoso: degrado e incuria descrivono alla perfezione il parco. A questo quadro però oggi si aggiunge una novità: ora il parco è addirittura tossico. Associazioni del quartiere e abitanti denunciano lo stato di abbandono del quartiere che oggi è diventano una discarica a cielo aperto, che accoglie soprattutto rifiuti pericolosi. Nonostante l’area sia sottoposta a vincolo paesaggistico dal 2003, il parco è ricco di rifiuti interrati e circondata da autodemolitori, spesso abusivi, che concorrono a inquinare il terreno.

Le lotte della popolazione per riqualificare l’area sono avvalorate dalle analisi sul terreno, eseguite da organi indipendenti come dal Cdca-Centro di Documentazione Conflitti Ambientali. Le notizie che arrivano dopo l’analisi sono allarmanti: la concentrazione di metalli pensati è oltre il limite di legge. In particolare, i metalli che superano i limiti sono selenio, stagno, vanadio, tallio e berillio. In seguito a un grosso incendio nel parco, sono stati avviati questi protocolli di controllo sul terreno che hanno effettivamente confermato i forti sospetti che cittadini e associazioni di quartiere già avevano. Il terreno avvelenato è un problema da non sottovalutare poiché i metalli pesanti vengono dilavati anche dalle piogge, fino ad arrivare nelle falde acquifere. Quelle presenti nella zona, sottoposte anch’esse ad analisi specifiche, sono inquinate e superano i limiti di legge in merito alla concertazione di composti organo clorurati. Dopo tutti questi allarmi, la Protezione Civile ha deciso di interdire l’area ma non è stato fatto null’altro per la messa in sicurezza.

La cittadinanza non è stata a guardare e ha fondato il movimento CleanUp 100Celle per sollecitare un intervento immediato per rendere sicura l’area, attorno alla quale vivono moltissime persone. La concentrazione di metalli pesanti è davvero molto pericolosa per la salute e, dove sono state registrate condizioni simili, sono aumentate patologie come tumori, leucemie e cancro. Il diritto alla salute dei cittadini è il focus di questa iniziativa che ha fatto analizzare il terreno per confermare la preoccupazione che aleggiava nel quartiere. Intanto, il Campidoglio dice che farà qualcosa ma i cittadini sono abbastanza disillusi da queste promesse, rivelatesi da marinaio visto com’è andata negli ultimi 10 anni.