I fatti risalgono alla notte tra sabato e domenica quando, verso le 2 di notte, la giovane promessa del nuoto Manuel Bortuzzo è stata colpita alla schiena da un proiettile. Dalle prime ricostruzioni pare che ci sia un errore dietro allo sparo giovane nuotatore in piazza Eschilo a Roma sud, infatti, gli inquirenti pensano a un tragico scambio di persona. Le indagini hanno confermato che è stato un ragazzo in scooter a sparare, residente nella zona Axa ma ancora non rintracciabile.
Il giovane talento del nuoto è nato a Trieste, ma si è trasferito a Roma in autunno per allenarsi con i grandi campioni del nuoto presso il centro federale di Ostia. L’intenzione del giovane e del gruppo di amici o era andare in un pub dove però poco prima c’era stata una rissa. Allora i giovani si sono spostati nella parte opposta della piazza per tornare alle auto. In quel momento il nuotatore triestino è stato affiancato da una moto e sono partiti tre colpi, di cui uno l’ha colpito alla schiena. Insomma, pare che il ragazzo si trovasse nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Nuove prove acquisti dagli inquirenti
Pare che l’Appello del padre del ragazzo sia stato ascoltato: chi ha visto qualcosa, parli. Spunta un testimone che dice di avere visto uno scooter nero con a bordo due persone, una delle quali avevano un particolare taglio di capelli. Il super testimone ha detto di aver visto i due gettare via l’arma che è stata ritrovata dalle forze dell’ordine in un campo pochi passi dalla piazza dove c’è stata la sparatoria. I primi esami hanno evidenziato la presenza di alcune impronte che potrebbero determinare una svolta nel caso.
Le condizioni del paziente
Da subito il colpo alla schiena ha destato procurazioni e arriva infatti la notizia che la lesione midollare è completa. A dirlo è il professore di neurologia del San Camillo Alberto Delitala che conferma l’impossibilità di una ripresa funzionale del movimento delle gambe. Passate 48 ore dell’intervento, è stata indetta la conferenza stampa per aggiornare sulle condizioni del paziente. Il decorso post operatorio è soddisfacente e le condizioni del paziente sono stabili. Manuel è sedato e con ventilazione artificiale; solo nei prossimi giorni si risveglierà. Secondo gli esami fino ad ora effettuati, la lesione midollare è completa e il ragazzo ha perso la mobilità degli arti inferiori.
Sebbene il midollo sia stato decompresso con le tecniche più avanzate, il midollo spinale non conduce. Lo studio bioelettrico della conducibilità midollare evidenzia, purtroppo, una lesione midollare completa. Questo implica che non può esserci una ripresa funzionale del movimento degli arti inferiori. Dopo essersi rispeso dall’intervento, il paziente sarà indirizzato verso un centro di medicina riabilitativa per riprendere una vita normale, nonostante la lesione gli impedirà di camminare e di nuotare. Il padre e il resto della famiglia già erano a conoscenza della difficoltà di recuperare il movimento alle gambe dopo che il proiettile aveva attraversato la spina dorsale