Tra i termini legati al mondo degli investimenti e noti anche ai non addetti ai lavori rientrano quelli relativi ad alcuni strumenti finanziari, tra cui “obbligazioni”.
Le obbligazioni sono titoli di debito che consentono alle aziende e agli enti che le emettono di ottenere somme di denaro da investire nella crescita e nello sviluppo dell’impresa.
Tra i vari tipi di obbligazione rientrano sia quelle emesse dalle aziende private, sia quelle di enti locali e persino degli Stati; queste ultime in particolare sono note con il nome di Titoli di Stato e presentano durate variabili, talora molto estese, come nel caso dei buoni del tesoro con scadenza 2067, i quali hanno una durata di 50 anni.
In questo articolo analizzeremo più nel dettaglio questa tipologia di strumento finanziario, cercando di capire come funziona, quali profitti permette di ottenere e dove può essere acquistato. In ogni caso, per avere maggiori informazioni è preferibile rivolgersi a professionisti del settore e consulenti finanziari.
- Che cosa sono le obbligazioni
Le obbligazioni, note anche con il termine di “bond”, sono dei titoli di debito emessi da imprese pubbliche e private al fine di ottenere denaro da reinvestire nella crescita, nella ricerca e in varie altre attività legate al futuro dell’azienda o dell’ente emittente.
La realtà che emette i bond e ottiene il denaro diventa, a tutti gli effetti, debitrice degli investitori che li acquisiscono e si impegna a restituire la somma ricevuta alla scadenza del titolo.
Da parte sua, l’investitore, oltre ad attendere la scadenza naturale, ha sempre la possibilità, se e quando lo ritiene opportuno, di rivendere le obbligazioni acquisite sul mercato secondario. I motivi che possono spingere a tale scelta sono molteplici e devono essere analizzati con attenzione, meglio se con l’aiuto di un professionista, al fine di ottenere il massimo beneficio oppure, in taluni casi, di ridurre al minimo le perdite.
- Quali tipologie di obbligazioni esistono
Come ogni altro titolo di investimento, anche le obbligazioni non sono tutte uguali; a cambiare, oltre all’emittente e al mercato di riferimento, sono:
- la durata: questo fattore può andare da pochi mesi a molti anni, rendendo i titoli adatti, a seconda dei casi, a scelte di investimento a breve, medio o lungo termine;
- il tasso di interesse: elemento fondamentale, il tasso di interesse il quale può essere fisso, dunque immutabile, oppure variabile, ossia destinato ad adeguarsi ai mutamenti dei tassi dei mercati;
- lo scarto di emissione: quando si parla di scarto di emissione, si fa riferimento alla differenza intercorrente, alla scadenza del titolo, tra il prezzo nominale e quello pagato dall’investitore al momento dell’acquisto. Tale differenza, come avviene con alcuni Titoli di Stato, non viene sempre riconosciuta;
- le cedole periodiche: le cedole, in genere a cadenza semestrale, permettono agli investitori di ottenere gli interessi via via maturati. Anche queste non sono sempre riconosciute, come nel caso dei CTZ e dei BOT.
A questi elementi è inoltre possibile aggiungere un’ulteriore differenza, relativa al fatto che le obbligazioni siano quotate in borsa, dunque acquistabili sui mercati regolamentati, oppure non quotate.