Il referendum sul bando per il trasporto pubblico a Roma non ha raggiunto il quorum. L’affluenza ai seggi è stato solo del 16% mentre il quorum richiesto era del 33.3% dei cittadini di Roma. Molte le polemiche per un referendum che è stato poco pubblicizzato. La disinformazione è stata lampante dal momento che molti seggi hanno avuto degli elettori privi di tessera elettorale perché non pensavano servisse. Forse avevano ragione loro ed erano i presidenti di seggio a non essere informati. Questo e altri punti dovranno esser chiariti in seguito, anche perché pare che non servisse il quorum.
Il referendum promosso dal Comitato Sì Mobilitiamo Roma di Radicali Italiani ha ricevuto anche l’appoggio del Pm, ma non il sostegno del Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia, sindacati e anche altri partiti di sinistra. Le operazioni di voto si sono svolte non proprio in modo tranquillo. La questione principe che ha creato confusione era in merito alla tessera elettorale. Il Campidoglio ha precisato con una nota che in effetti era possibile andare a votare con il solo documento di identità. Ai seggi però veniva richiesta la tessera elettorale, impedendo a diversi cittadini di esercitare il loro diritto di voto. Inoltre, denunciano i promotori, molti seggi sono sprovvisti di un accesso ai disabili, alcuni sono stati spostati e la maggior parte non ha un presidio delle forze dell’ordine che è necessario per rendere il voto legale. Tutte le violazioni saranno documentate e presentate presso l’opportuna sede.
Il referendum voleva che si realizzasse una gara di appalto per la gestione del trasporto urbano. Il motivo è dovuto al fatto che Atac ha una delle più grandi aziende di trasporto in Europa che però ha gli autobus più vecchi in assoluto, tanto che prendono spesso fuoco e la cosa ormai non fa nemmeno più notizia. L’Atac ha un gravissimo problema nei suoi conti con un debito di oltre 1 miliardo di euro. Per risanare l’azienda ci sarà un concordato che è una specie di accordo con i creditori.
Dei circa 2000 bus nel suo parco mezzi di Atac, solo 1.300 sono in grado di uscire tutti i giorni. Gli altri sono troppo vecchi e sono fermi a causa di guasti. La Raggi rivendicava in passato il fatto che l’azienda è stata ereditata con già un debito altissimo e solo 850 bus pronti a circolare per garantire il servizio ai cittadini di Roma. Il presidente di Atac, Paolo Simioni, ha invece sottolineato che al suo arrivo nel 2017, Atac non pagava gli stipendi ai dipendenti e alcuni conti correnti erano stati pignorati. Nel corso degli anni sono stati acquistai nuovi mezzi, soprattutto grazie a stanziamenti del Comune di Roma che continua questo tipo di sostegno anche per i prossimi 3 anni al fine di aumentare i mezzi in circolazione e diminuire i disagi. Lo scopo del M5S è di rinnovare il parco mezzi di Atac che la momento ha mezzi con un’età media di 12 anni.
I mezzi che girano per Roma, meno di quelli che servirebbero, spesso prendono fuoco per via di una mancata manutenzione. Questo è un punto molto sensibile, data la costante mancanza di fondi. I problemi di manutenzione non si fanno vedere solo sui mezzi, ma anche nelle stazioni delle metro che sono in condizioni disastrose con scale mobili che controllano, come successo di recentissimo.